Questo era il match finale di cui si parlava da tanto, ma forse in pochi all’epoca, avevano pensato che sarebbe stato davvero “cruciale”.

Luciano Spalletti ha dichiarato in conferenza stampa che è impossibile stabilire chi delle due sia più meritevole, nonchalance forse, perché sappiamo bene chi merita di varcare i cancelli dorati della Champions League. E quella squadra non viene da Milano! 

Un’attesa lunga una stagione intera  passata per i torti arbitrali, le grandi vittorie, le cocenti sconfitte e la voglia di crederci fino alla fine, proprio fino alla fine i ragazzi di Inzaghi se la giocheranno

Un’ attesa rovinata malamente dalla poca sportività dell’Inter “Made in China”, che in questi giorni ha fatto scoppiare polveriere fumanti intorno a Stefan De Vrij, una certezza biancoceleste minata dalle chiacchiere.

Non sarebbe più stato un giocatore biancoceleste, nonostante qualcuno tenesse viva la speranza di un cambio di sorte, eravamo già pronti al saluto, eppure qualcuno ha deciso di sciogliere il nodo ad appena 10 giorni dal match. Io la chiamo “paura”. Destabilizzare un ambiente, perché l’intento è riuscito portando mille dubbi, solamente perché quell’ambiente è più forte di quello milanese.

Ma anche queste sono chiacchiere che dopo le 23:00 del 20 maggio, moriranno senza il clamore nel quale sono nate.

Per scrivere l’ultimo capitolo della storia, servono gli eroi, i principi che sconfiggono i draghi del castello e Simone Inzaghi li ha ritrovati: ha ritrovato un recupero quasi insperato, perché a sperarlo poi magari portava sfortuna, Ciro Immobile ed ha ritrovato ciò che pensava aver perso, Stefan De Vrij.

Adesso toccherà alla Lazio dimostrare sul campo quello che noi tutti sappiamo, mancano poco più di 24 ore.

Nell’immediato futuro toccherà poi alla società permettere a Simone Inzaghi di fare il suo lavoro nelle migliori condizioni possibili, portando in quel di Formello giocatori all’altezza di una Europa che conta, sia questa Champions o Europa League.

La Lazio è cambiata ed ha fatto sapere di voler puntare alle alte cariche in campionato e fuori dai confini del Belpaese.

Noi il nostro lo abbiamo fatto, non li abbiamo mai abbandonati, abbiamo riportato alla mente le domeniche “Cragnottiane”, abbiamo concordato la fiducia alla dirigenza, nonostante il passo fosse difficile da compiere guardando al passato.

Che cosa aspettarsi mentre si aspetta?

Aspettiamoci quello che ci è stato promesso: battaglia e spettacolo.

Aspettiamoci quello che meritiamo: la Champions League!

 

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